
UN’AVVENTURA PER IMPARARE A GUARDARE
Progettare percorsi educativi con l'arte contemporanea a cura di Associazione Start
Quando
Sabato 23 domenica 24 ottobre dalle 10 alle 13
Iscrizioni entro domenica 17 ottobre!
Dove
ONLINE
DESCRIZIONE GENERALE E OBIETTIVI
Un corso di formazione per progettare percorsi educativi sui linguaggi visivi a partire dal libro Diario in viaggio, risultato di un lungo percorso di osservazione, studio, ricerca e analisi cha ha accompagnato un progetto di educazione allo sguardo.
Una scommessa culturale nata nel 2013 ad Ariccia grazie alla quale l’educazione al visivo è divenuta parte integrante del percorso scolastico di ragazze e ragazzi seguendoli negli anni della scuola dell’obbligo e rendendoli protagonisti della creazione di una biblioteca pubblica, la Biblioteca Attiva, e della trasformazione culturale in atto.
Un libro-oggetto in cui sono raccolte pagine “libere” e “liberate” che offrono spunti, idee, riflessioni e materiali a creare una guida per educare il nostro modo di guardare. Pagine libere da ogni vincolo e schema precostituito che propongono sentieri di ricerca per dare spazio all’esperienza del singolo e al contempo al confronto con la comunità di cui fa parte.
Gli strumenti privilegiati del percorso proposto sono opere d’arte contemporanea e libri illustrati, testi visivi attraverso i quali andare alla ricerca di azioni e narrazioni che ci appartengano e raccontino di noi. Sentieri metodologici da fare propri e adattare alle proprie esigenze e ai propri interessi particolari.
Intendiamo l’arte contemporanea come pratica potenzialmente applicabile ad ogni periodo storico e ad ogni campo disciplinare, che permette che idee e paradigmi desunti dall’esperienza artistica entrino a far parte dei processi creativi, intellettuali e immaginifici di ognuno.
Darsi il tempo dell’esperienza, leggere e osservare provando a non incasellare, lasciare domande e questioni aperte per nuovi sguardi è l’attitudine che le opere d’arte contemporanea ci permettono di esercitare. Tenere insieme la complessità, stare nel mezzo tra due certezze, trovare linee progettuali e di interesse senza ridurre l’opera a solo strumento, il tentativo del nostro agire.
Il corso di formazione propone dunque una pratica culturale che, a partire da strumenti altamente metaforici e ambigui, si liberi dalla necessità di un unico punto di vista, dalla ricerca di risposte uniche e definitive, da una lettura tradizionale e universale, sia essa di un’opera d’arte, di un albo illustrato, o del mondo intorno a noi.
A CHI E’ RIVOLTO IL CORSO
A tutti gli interessati, in particolare: insegnanti, genitori, educatrici e educatori, bibliotecarie e bibliotecari, libraie e librai e tutti coloro che sono alla ricerca di nuovi strumenti educativi e culturali.
PROGRAMMA
Sabato
– Attraversare sentieri metodologici:
>Perchè l’arte contemporanea?
>Perchè il libro illustrato?
>Perchè il laboratorio?
>Fare comunità
– Progettare percorsi educativi
Esperienze ed esempi pratici di possibili percorsi a partire da un’opera d’arte.
-Accogliere proposte di ricerca
Ai partecipanti verrà chiesto di creare delle piccole proposte progettuali da presentare il giorno dopo.
Domenica
-Restituire le proposte sviluppate, discutere, creare legami e ponti disciplinari.
LE INSEGNANTI
Gaia Cianfanelli e Giuliana Riunno, autrici di Diario in viaggio, si incontrano nel 2013 grazie all’associazione start e da subito condividono l’idea che la cultura contemporanea debba divenire progetto utile ai territori e alle comunità. L’aspetto pubblico e sociale delle Azioni dell’associazione diviene predominante e negli anni riescono a creare, con il progetto ODAC, Officina Didattica per l’Arte Contemporanea un luogo fisico e progettuale con un forte impatto sulla vita quotidiana della comunità di Ariccia (RM), un polmone culturale del paese. Tra gioie e battaglie con testarda determinazione, hanno dato vita con un progetto educativo sui linguaggi visivi alla Biblioteca Attiva, prima biblioteca pubblica di Ariccia. Sono convinte che tutte e tutti abbiano diritto alla complessità e che ricercarla debba essere la missione di ogni realtà culturale.
